Articolo sulla Crisi del Pianeta
di
Emiliano Barsotti
Istituto Tecnico Economico Pacinotti di Pisa.
La
crisi del pianeta è causata dall'eccessiva pressione dell'uomo sul
pianeta. Le cause generali della crisi del pianeta sono:
- aumento della popolazione mondiale
- aumento dei consumi individuali
- modello di sviluppo basato sulla crescita infinita: un esempio è il capitalismo sviluppista che persegue la crescita infinita e si basa su un'economia estrattiva e lineare.
Inoltre
ci tengo a dire che negli ultimi 100 anni la pressione dell'uomo è
aumentata di 140 volte.
L'attuale
modello di sviluppo dominante ha delle criticità. Le teorie
economiche che perseguono la crescita infinita sono state elaborate
nella fase iniziale del capitalismo, quando esistevano ampi margini
di sviluppo e non venivano contemplati i limiti fisici e biologici
del pianeta, ma oggi la situazione è profondamente cambiata.
La
crisi del pianeta viene misurata con 2 strumenti:
- IMPRONTA ECOLOGICA
- OVERSHOT DAY
L'impronta
ecologica è un indicatore complesso che è utilizzato per valutare
il consumo umano di risorse naturali rispetto alle capacità della
Terra di rigenerarle. L'impronta ecologica mondiale sostenibile è di
1,8 ettari, invece quella effettiva è di 2,7 ettari. L'impronta
ecologica più elevata è registrata nelle Petromonarchie del Golfo
Persico.
L'overshoot
day è il giorno nel quale l'umanità ha consumato interamente le
risorse prodotte dal pianeta per l'intero anno in corso. Dal 1970 la
data si è spostata all'indietro di 5 mesi. Nel 2019 l'evento si
manifestato 4 giorni in anticipo rispetto al 2018, arrivando al 29
Luglio.
La
crisi del pianeta presenta anche delle cause specifiche:
- eccessivo consumo di risorse non rinnovabili
- allevamenti intensivi che rilasciano metano
- agrobusiness (sistema agroalimentare industriale)
- produzione dei rifiuti
- eccessivo consumo di acqua
- emissione di sostanze inquinanti da parte delle attività umane
Purtroppo
la crisi del pianeta si manifesta anche con vari aspetti negativi:
- deforestazione (incendi e abbattimenti)
- consumo di suolo a causa della cementificazione
- erosione dei suoli (agricoltura intensiva)
- riduzione della biodiversità
- inquinamento dell'acqua e dell'aria che provocano gravi danni alla salute
- scarsità d'acqua
Degli
aspetti che si manifestano in modo più evidente ce ne sono molti, ma
quello che a me è sembrato più evidente è la deforestazione. Le
foreste coprono circa il 30% della superficie terrestre.
La
deforestazione ha delle cause, che sono:
- incendi, spesso dolosi
- il taglio di legnami pregiati
- estrazione di minerali
- estrazione di idrocarburi (petrolio e gas naturale)
Vorrei
citare una foresta che, in pochissimo tempo, sta bruciando: la
FORESTA AMAZZONICA.
Oltre
1/5 di piantagione è già stato distrutto. Questa foresta occupa 9
paesi; fra questi c'è il Brasile. La foresta Amazzonica brasiliana
con gli incendi divampati nell'Agosto 2019 ha avuto un aumento della
deforestazione del 300%. I terreni deforestati vengono soprattutto
utilizzati per gli allevamenti di bestiame e per le piantagioni
dedicate a coltivazioni da esportazione.
Insomma,
ci sono molti fattori che causano la crisi del pianeta, ma secondo me
una delle strategie per affrontarla è utilizzare un modello di
sviluppo sostenibile: per sviluppo sostenibile si intende uno
sviluppo in grado di garantire il soddisfacimento dei bisogni della
generazione presente senza negare le possibilità alle generazioni
future di realizzare i propri.
Faccio
riferimento ad un'ulteriore aspetto della crisi del pianeta: il
riscaldamento globale. Ora siamo intorno agli 1,1° di aumento della
temperatura media globale, ma se continuiamo ad emettere nell'aria
quantità eccessive di gas climalteranti, andremo verso uno scenario
di 5/6° di aumento della temperatura globale che non sono
compatibili con la sopravvivenza della specie umana in quanto avremo
lo scioglimento dei ghiacci, vaste aree desertificate etc...
Sicuramente
possiamo fare qualcosa! Oltre a confidare nell'azione dei Governi, è
necessario anche sostenere una organizzazione a livello locale
organizzando un'economia su base locale e circolare: utilizzo delle
risorse locali, non spreco, produzione di energia locale etc...
Dobbiamo
creare un sistema economico stabile che garantisca per tutti,
possibilmente, una condizione di vita sufficientemente buona per
tutti e che sia nei limiti ecologici, ossia:
- Diminuire rapidamente il livello delle emissioni climalteranti
- Diminuire rapidamente il livello di conflittualità con la biosfera
- Abbandonare l'economia estrattiva-dissipativa.
Emiliano
Barsotti
2°
B afm ITE Pacinotti
Programma di geografia