Introduzione.
Settembre. Accade che inizia la scuola
e che ritrovi i tuoi ragazzi dell’anno passato: cresciuti,
abbronzati, capelli selvaggi, voce mutata, insomma, cambiati. Sono
ragazzi di terza media. Accade anche che con la collega di Lettere
della classe parallela si decida di dedicare i primi mesi di scuola
per lavorare sull’adolescenza e contemporaneamente attivare dei
percorsi di orientamento di conoscenza di sé, finalizzati anche alla
scelta della scuola superiore.
Le fasi dell’attività.
Così si parte. Nelle ore di italiano
si legge e si scrive. Ma non solo…
La prima fase del lavoro riguarda la
lettura di un racconto proposto dall’Antologia Raccontami vol 3
editrice Lattes. Si tratta di “Blanca e Pedro”, un brano tratto
dal bellissimo romanzo di Isabella Allende, La casa degli spiriti.
Parla di due ragazzini di 13 anni, dei corpi che cambiano,
dell’amicizia, dell’amore. Tematiche universali e che al contempo
riguardano da vicino i nostri studenti di questa delicata fascia
d’età1.
Un classico, secondo quella definizione che vede in un libro
“classico” un libro che ogni volta che lo leggi ti propone
qualcosa di nuovo.
Si parte dalla lettura in classe,
insieme ai ragazzi, per ragionare insieme sulle tematiche affrontate,
sull’ambientazione, sulla struttura narrativa. Ma dopo un primo
momento di lezione frontale ecco innescarsi l’attività di
apprendimento differenziato2.
Vengono così concordate con i ragazzi
tre tipologie di attività da svolgere in gruppo (cooperative
learning), che potranno scegliere liberamente (e la scelta ha di per
sé valore orientante ed è importante poiché consente agli studenti
di intessere un dialogo interiore con se stessi) secondo i loro
interessi e attitudini. Si tratta di compiti sfidanti e ambiziosi che
vogliono far attivare i ragazzi al fine di ottenere degli
apprendimenti significativi.
- Attività di Geografia sul Cile (lo stato in cui è ambientato il racconto, partendo da due parole-chiave di lessico specifico citate nel racconto: vulcano e Cordigliera)
- Attività di Storia sulla storia del Cile dal 1920 al 1973 ( periodo in cui è ambientata la storia. Isabella Allende era la nipote del presidente del Cile Salvador Allende)
- Attività di illustrazione del racconto (tecnica libera)
Una volta che i ragazzi hanno
effettuato la loro scelta si sono costituiti 5 gruppi di lavoro: due
gruppi di geografia, due di disegno e uno di storia che si sono
riuniti nei tavoli link disposti ad isole per progettare il lavoro e
dividersi i compiti.
A questo punto nell’ incontro
successivo i ragazzi hanno cominciato a lavorare, concordando con
l’insegnante il prodotto finale da presentare:
- Ricerca sul Cile scritta al computer in Word corredata da immagini e presentazione orale
- Presentazione in Power Point sul Cile con presentazione orale
- Ricerca di storia da esporre oralmente
- Disegni colorati a matita e ad acquarello da spiegare oralmente
- Disegni colorati a matita da spiegare oralmente
Come si può notare i prodotti sono di
diversa tipologia e prevedono l’utilizzo di differenti materiali e
di molteplici strumenti, nonché lo sviluppo di diverse competenze
(il quadro di riferimento è quello delle competenze chiave europee).
I gruppi hanno avuto a disposizione i
computer portatili della scuola (con accesso ad internet), il tablet
dell’insegnante e un paio di ragazzi hanno chiesto di utilizzare il
loro smart phone che è stato concesso esclusivamente per fini
didattici. Hanno inoltre utilizzato i colori e gli acquerelli della
scuola e le carte geografiche appese in classe, e potuto consultare
svariati libri di testo di storia e geografia presenti nella
biblioteca in sala insegnanti.
Sono state impiegate 4 ore per lavorare
in classe, concordando una settimana di tempo per concludere i lavori
a casa.
Durante il lavoro in classe ho potuto
sia lasciare spazio ai ragazzi per lavorare in autonomia (l’
insegnante rimane sullo sfondo come la carta da
parati/insegnante-ombra), sia avvicinarmi a turno ai tavoli per
discutere con i gruppi le scelte effettuate e ove necessario
intervenire per aggiustare la rotta (sempre in maniera poco invasiva
e discreta). Così facendo l’alunno impara in modo graduale a far
da solo, parlare sottovoce per non disturbare i compagni che
lavorano, richiedere la presenza dell’ insegnante in determinati
momenti, cooperare con i compagni mettendo a disposizione le proprie
competenze per il raggiungimento di un medesimo fine ( questo è il
caso ad esempio dei ragazzi molto bravi ad utilizzare il computer) e
ad appassionarsi allo studio in quanto scoperta che esso costituisce
momento fondamentale per la sua crescita. Inoltre in questo modo si
possono raccogliere dati per la valutazione non soltanto del
prodotto, ma anche del processo che ha portato a quel prodotto,
(aspetto questo altrettanto importante) ma soprattutto si può
dedicare del tempo di qualità a ciascuno rispondendo ai suoi
specifici bisogni cognitivi e affettivi. Così un ragazzo mi ha
chiesto che differenza vi fosse tra America meridionale e America
Latina (cosa che ho molto apprezzato, perché non ci sono solo
risposte corrette, ma anche la giusta domanda al momento opportuno
denota che siamo sulla strada giusta), due studentesse hanno avuto
bisogno di riflettere con me sul presidente Allende e il golpe
dell’11 settembre 1973, su Pinochet e le atrocità della sua
dittatura, un’altra alunna ha disegnato una testa di cavallo
–simbolo della libertà, mi ha spiegato- perché in tutto il
racconto questa tematica è molto forte ( come la libertà di amare
una persona di un differente ceto sociale). Abbiamo così avuto modo
di lavorare insieme alla costruzione di significati condivisi su nodi
concettuali di grande rilievo.
La consegna e la presentazione del
lavori.
Nell’incontro
finale i gruppi hanno presentato i lavori ai compagni e
all’insegnante esponendo contenuti, modalità operative e di
gestione, problemi sorti e come sono stati superati. Tutti i ragazzi
di tutti i gruppi hanno avuto modo di parlare e di rispondere alle
domande di insegnante e compagni. Hanno riflettuto sulla storia di
Blanca e Pedro e sui contenuti da essa vincolati, sui loro gusti ed
attitudini e su ciò che li accomunava –e differenziava- dai
protagonisti del racconto. Si sono presentati tutti motivati e
carichi di entusiasmo.
Al termine dei lavori è stato chiesto
ai ragazzi di scrivere un breve report dell’attività per il sito
della scuola (compito autentico).
Per la valutazione dei lavori è stata
utilizzata una rubrica di valutazione che ha tenuto conto delle
molteplici competenze messe in gioco (valutando elaborati,
prestazione orale e report scritto finale) ed è stato dedicato ampio
spazio alla autovalutazione dei ragazzi per una riflessione
metacognitiva e dal valore orientante.
Conclusioni
Adottare l’approccio pedagogico
dell’apprendimento differenziato significa prima di tutto
riconoscere come valore culturale primario la valorizzazione delle
diversità degli studenti. Inoltre, come sottolinea Maurizio Gentile
in un utilissimo articolo del 2008 “Differenziare l’apprendimento
nel contesto della classe”, la finalità principale di questo
approccio non è il recupero del deficit, bensì far lavorare
ciascuno al livello più alto delle sue possibilità di espressione,
pensiero e produzione.
Ringraziamenti
Si ringraziano per i suggerimenti e lo
scambio di buone pratiche i colleghi Raffaela Micillo, Cosimo
Acquaviva e Lorenzo Brogi.
Riferimenti bibliografici:
Avanguardie Educative, Linee guida per
l’ implementazione dell’ idea “ Apprendimento differenziato”,
versione 1.0, Indire, Firenze, 2017 ( reperibili on line; c’è
anche un video dallo stesso titolo su Youtube molto chiaro)
Maurizio Gentile, Differenziare
l’apprendimento nel contesto della classe, L’ Educatore, 55 (11),
pp 44-47 (reperibile on line in formato pdf)
Marco Orsi, A scuola Senza Zaino,
Erickson 2016
Carol Ann Tomlinson, Condurre e
gestire una classe eterogenea, Las Roma, 2012
Serena Campani
Lavoria, 10 Ottobre 2017.
1
Importantissimo è il fattore motivazionale; una didattica
differenziata ha tra i suoi obiettivi primari quello di creare un
legame forte tra i contenuti di apprendimento e gli interessi degli
studenti ( si vedano le linee guida Avanguardie Educative per l’
implementazione dell’idea Apprendimento differenziato, 2017)
2
Apprendimento differenziato si fonda sulla capacità di
diversificare le attività didattiche favorendo il successo di ogni
singolo studente e sul fatto che l’azione formativa debba essere
organizzata mettendo in luce le specificità del singolo alunno. (
Si vedano le sopracitate linee guida)
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