Ringraziamo Max Strata per questa interessante riflessione.
Rapa
Nui o Tikopia ?
Ovvero:
quale futuro per l'umanità ?
di Max
Strata
Esitono
due isole che rappresentano il futuro dell'umanità.
Una è
Rapa Nui (meglio nota cone isola di Pasqua) e l'altra è Tikopia:
entrambe collocate nell'oceano Pacifico, la prima al largo del Cile e
la seconda nell'arcipelago delle Salomone al largo di Papua Nuova
Guinea.
Perchè
sono utili a comprendere che cosa ci aspetta ?
Perchè
esemplificano chiaramente che cosa accade quando gli abitanti di un
isola (noi tutti abitiamo un'isola nell'universo che si chiama
pianeta Terra) decidono di comportarsi in modo distruttivo o in modo
virtuoso.
Piuttosto
nota, grazie anche a un film hollywodiano, è la storia di Rapa Nui e
del suo tragico declino determinato dall'atteggiamento aggressivo dei
suoi abitanti che causò la fine della società che vi si era
sviluppata. L'ossessione per gli idoli e per il potere gerarchico dei
clan fece precipitare l'isola in una crisi ecologica senza precedenti
arrivando a renderla inospitale e quasi completamente disabitata.
Meno
nota è la storia della comunità di Tikopia, che trovatasi ad
affrontare una grave crisi determinata dall'aumento della
popolazione e da una forte pressione
sull'ambiente naturale si è salvata dalla rovina operando scelte
collaborative e condivise come ad esempio integrare le coltivazioni
nel sistema della foresta pluviale senza abbatterla, rinunciare
all'allevamento dei maiali perchè troppo impattante, organizzare
forme collettive di controllo delle nascite per evitare la
sovrappopolazione.
I Tikopiani, grazie
a questi saggi cambiamenti, dopo tremila anni vivono ancora oggi
sulla loro isola agendo in modo armonico e sostenibile.
Fatto il paragone,
viene facile capire che come specie umana stiamo seguendo il percorso
che fu intrapreso su Rapa Nui: oggi i nostri idoli non sono grandi
statue di pietra ma la fissazione per la crescita continua
dell'economia (anche se fisicamente impossibile) e per l'accumulo di
beni materiali che causano lo sfruttamento totale delle risorse
naturali, drammattici impatti sugli ecosistemi e su un gran numero di
specie viventi, persone comprese. Come avvenuto a Rapa Nui, ma su
scala globale, i nostri moderni clan si reggono sul potere gerarchico
e si dedicano all'uso della violenza e della guerra, per imporre la
logica della sopraffazione e del profitto. Sappiamo che cosa è
accaduto seguendo questa strada.
Ma sappiamo anche
che c'è un'altra possibilità che ci indica come niente di
definitivo è scritto e che possiamo uscire dal tunnel in cui ci
siamo inprudentemente infilati.
Quanto è avvenuto a
Tikopia non è utopia ma è la storia di una vicenda diversa e
concretamente realizzabile. Quello che occorre è il sapersi fermare
in tempo, non procedere oltre verso il precipizio. Cambiare per
salvarsi e per salvare le nuove generazioni comporta rinunciare a
questo modello fallimentare, significa avere la visione di un mondo
possibile che è qua, a portata di mano, un mondo più sobrio e più
semplice, più locale, più equo, in sintonia con i limiti imposti
dalla necessaria conservazione degli ecosistemi
e dalla rinnovabilità delle risorse naturali, fatto di
relazioni autentiche e di scelte condivise, un mondo non gerarchico
ma partecipato. Siamo al bivio, stà a noi scegliere: Rapa Nui o
Tikopia ?
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