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mercoledì 11 marzo 2020

Incontro con Legambiente


Meave Coglianese 2A afm
Relazione sul progetto CONTEMPORANEAMENTE
Incontro con Legambiente del 3/11/2019
nell’ambito del programma di geografia
Legambiente
Legambiente é l’associazione ambientalista più conosciuta in Italia, essa opera ormai da molti anni e infatti ha una sede in quasi ogni città importante del nostro paese. É un’associazione di volontariato formata da cittadini che lavorano senza scopo di lucro perché vogliono dare un contributo al nostro paese e sopratutto perché credono nelle cause per cui lottano cioè, in particolare la tutela per l’ambiente ma anche la creazione di una società equa e giusta.
Gli scopi fondamentali per questa associazione sono: la divulgazione e l’ambientalismo scientifico.
La crisi climatica
Il nostro pianeta é molto complesso, difatti sono presenti alcune regole fondamentali che contraddistinguono questo pianeta dove la vita é possibile. Le zone della Terra dove è possibile la via formano la biosfera la quale é un sistema che comprende tutti gli ecosistemi della terra i quali possono ospitare forme di vita e organismi di vario tipo. La biosfera é composta dalla superficie terrestre e dall’aria, la superficie terrestre é costituita dal 70% dall’acqua e per il restante dalle terre emerse, difatti lo spazio a disposizione per chi popola le terre emerse é di dimensioni molto inferiori in confronto alla superficie terrestre totale. Tali componenti interagiscono tra di loro attraverso delle regole ben precise regolando le risorse e il clima. Una di queste regole é l’effetto serra, tale fenomeno é costituito dai gas serra come metano, CO2, vapore acqueo, protossido di azoto e CFC i quali trattengono il calore dei raggi solari riflessi dalla superficie terrestre, così andando a riscaldare la nostra atmosfera. La caratteristica principale dell’effetto serra é l’effetto albedo il quale si basa sulla capacità di un oggetto o di una superficie di riflettere le radiazioni solari, tale capacità si basa sulla tonalità di colore difatti se l’oggetto presenta una tinta scura trattiene il calore se al contrario é chiaro lo riflette. Una grande problematica in questo caso é lo scioglimento dei ghiacciai causato dall‘innalzamento della temperatura media globale portando così alla diminuzione della componente bianca del nostro pianeta e quindi, a causa dell’effetto albedo, un ulteriore aumento della temperatura generale. É molto importante dire che i cambiamenti climatici (dato che sono causati dall’innalzamento della temperatura media globale) che sono un dato generale e, quindi che i cambiamenti non sono uguali per tutti ma variano da zona a zona, infatti certi paesi vengono definiti come luoghi con uno shock climatico questo perché subiscono in maniera maggiore i cambiamenti climatici.
Come ho già scritto, nella biosfera ci sono varie tipologie di esseri viventi e organismi tra cui i plancton che sono degli organismi unicellulari che producono ossigeno da noi utilizzato per la respirazione, oltre ai plancton anche le alghe e la posidonia svolgono la stessa funzione. Questo é l’esempio di una delle interazioni tra i vari componenti della biosfera, in questo caso l’atmosfera e l’idrosfera, attraverso il rapporto che hanno i vari organismi e tramite i vari fenomeni fisici presenti sulla Terra. Questo rapporto in particolare, tra l’atmosfera e l’idrosfera é molto importante dato che alla fine questi due comparti formano un unico grande sistema a livello globale che permette uno scambio di nutrienti, grazie alle correnti oceaniche e soprattutto permettono lo scambio di calore e quindi, l’oceano e l’aria regolano il clima di questo pianeta.
All’interno di questo sistema che noi chiamiamo biosfera é presente l’uomo. L’uomo in tutto quello che fa provoca un impatto sugli elementi presenti sulla Terra, infatti esso ha introdotto il concetto di rifiuti che é un processo che in natura si può definire inesistente dato che tutto ha un proprio ciclo. Un esempio può essere il ciclo dell’acqua nel quale é presente un passaggio, l’evaporazione, che determina il cambiamento di stato da liquido ad aeriforme. L’evaporazione é un fenomeno naturale amplificato dall’incremento della temperatura media globale che causa un aumento della frequenza delle precipitazioni e dei fenomeni estremi, andando a rompere l’equilibrio dato dall’alternanza delle stagioni.
Quando abbiamo individuato le varie problematiche si devono andare a cercare le cause che hanno provocato tali cambiamenti. Un aspetto fondamentale é il fatto che stiamo superando la soglia critica, concetto contemplato nello studio dei “confini planetari” introdotto da Rockström. Lui parla di confini planetari sicuri dove può vivere adeguatamente tutta la popolazione mondiale. Ma il problema é che la popolazione é in aumento e così anche il consumo procapite e ciò ha portato ad una diminuzione drastica delle risorse e, per questo abbiamo già superato tali confini cioè i limiti ambientali.
A tale proposito nel Novembre del 2016 una rivista scientifica autorevole denominata “Le Scienze” ha pubblicato un numero molto speciale intitolato “Il futuro dell’umanità" dove sulla copertina vi era scritto: “La nostra specie sta cambiando il pianeta e se stessa. In un gigantesco esperimento di cui é difficile prevedere l’esito”. Per esperimento l’autore intende il nostro rapporto che abbiamo con la natura il quale si basa sul modificare e sfruttare l’ambiente, al giorno d’oggi possiamo già notare dei gravi cambiamenti e, se procediamo con tale metodo la situazione non farà altro che peggiorare e non si sa dove si andrà a finire.
Per misurare l’impatto ambientale ci sono due indicatori: l’impronta ecologica che misura, in ettari, la superficie terrestre che ogni individuo usa per soddisfare i propri bisogni e smaltire i rifiuti e l’Overshoot day cioè il giorno in cui finiamo tutte le risorse che il pianeta ci aveva messo a disposizione per quell’anno. Con queste trasformazioni causate dell’uomo sono aumentati i rifiuti e anche i gas climalteranti cioè i gas serra antropici, quindi creati dall’attività degli uomini, i quali portano all’amplificazione dell’effetto serra mandando così in crisi un sistema naturale, il quale é basato su equilibri ben definiti e delicati. Quindi ciò significa che noi abbiamo creato, con la scoperta dell’utilizzo del carbon fossile come fonte energetica durante la rivoluzione industriale, un sistema economico che ha portato al benessere della popolazione ma al contempo ha dato inizio ad una grande mutazione.
Il sistema economico capitalista si basa su una economia “lineare” che estrae risorse, le trasforma ma alla fine del ciclo restano i rifiuti quindi uno spreco di risorse e, con le trasformazioni che stiamo apportando all’ambiente, abbiamo dato inizio ad una nuova era geologica definita Antropocene.
I due più grandi traccianti della crisi ecologica che vanno a caratterizzare questa nuova era sono: il cemento e la plastica. In più si può dire che il 50% della superficie terrestre é stata trasformata drasticamente, portando così significanti conseguenze in particolare alla biodiversità ed al clima. All’interno dell’Antropocene i problemi più grandi sono, oltre alla crisi ecologica, la mancanza dell’equità sociale, della giustizia e, in certi paesi, anche di una qualità di vita accettabile. Difatti per ottenere un decremento dei problemi non solo ambientali ma anche sociali ed economici ci dovrebbe essere un drastico cambiamento della politica economica.

MATTEO BUSTI: CRISI DEL PIANETA


Crisi del pianeta
Per crisi del pianeta si intende l'eccessiva pressione del'uomo sull'ambiente; è causata da 3 fattori: aumento della popolazione mondiale, l'aumento dei consumi individuali e il modello di sviluppo che punta ad una crescita infinita.
Alcuni strumenti che servono a misurare l'impatto dell'uomo sull'ambiente e a farci rendere conto di quanto è grave la situazione sono, (ad esempio) l'impronta ecologica, che sarebbe la quantità di superficie misurata in ettari che serve ad una persona per vivere, soddisfare i suoi bisogni e smaltire i rifiuti che produce. La media per ogni persona sarebbe di 1,8 ettari, ma in realtà, oggi è di 2,7 ettari (a persona), questo perché stiamo vivendo come se avessimo a disposizione 1,75 pianeti, ma effettivamente ne abbiamo solo 1. Questo porta a un grande sfruttamento delle risorse, spesso senza dare tempo a queste ultime di rigenerarsi e a una grande produzione di rifiuti.
Un altro modo per avere informazioni sull'uso delle risorse è l'Overshoot day, ovvero il giorno in cui finiamo di utilizzare le risorse che vengono messe a disposizione per l'anno in corso e si iniziano a utilizzare risorse non rinnovabili per soddisfare i nostri bisogni. Negli ultimi anni questo giorno si è sempre anticipato, però è stato calcolato che se ogni anno riuscissimo a posticipare la data dell'Overshoot day di 5 giorni, entro il 2050 saremmo in pari, nel senso che non intaccheremo le riserve del pianeta.
La causa che ci porta a tutto questo è il modello di sviluppo, si tratta di un modello di tipo capitalista (tipico dei paesi occidentali, che tende alla crescita infinita, senza preoccuparsi degli impatti sull'ambiente) e consumista, ovvero che induce al consumo dei prodotti anche se non è necessario, e quest'ultima caratteristica fa sì che i rifiuti aumentino ancora di più, e di conseguenza, anche le risorse e l'energia usata.
Il rifiuto più difficile da smaltire è la plastica, questo è dato dal fatto che non è biodegradabile e che non si può bruciare, altrimenti si avrebbe l'emissione di sostanze tossiche. La plastica è ormai presente su tutto il pianeta, dalle terre ai mari, fino ad arrivare addirittura dentro organismi come i pesci con le microplastiche, ovvero plastiche di dimensioni inferiori a 5mm.
Per ridurne la diffusione, dal 2021 negli stati membri dell'Unione Europea, non si potranno più fabbricare o usare le PSU, ovvero le plastiche ad uso singolo, che comprendono tutti quei prodotti come ad esempio le cannucce, che una volta comprati, li usi per pochi secondi e poi li butti via.
Per affrontare e poter risolvere questo problema, tutti noi dobbiamo cambiare le nostre abitudini e fare azioni, che, anche se a noi sembrano banali, possono cambiare il futuro. Anche semplicemente andare a scuola con un mezzo di trasporto pubblico invece di farsi accompagnare in macchina; percorrere brevi distanze con la bicicletta; leggere un libro, invece di tenere accesa la televisione, sono piccole azioni che se venissero attuate dall'intera comunità, aiuterebbero noi stessi a diventare meno esigenti e a non essere dipendenti dagli strumenti elettronici e dalle comodità. Ma soprattutto sarebbe un gran passo avanti per quanto riguarda l'inquinamento ambientale, in quanto usando meno energia, ci sarebbe bisogno di utilizzare una quantità minore di combustibili fossili, e questo aiuterebbe inoltre a non far aumentare in maniera drammatica l'effetto serra.
Il problema di tutte le società moderne, è che molte persone sono abituate a vivere con molte comodità, come ad esempio internet e i numerosi mezzi di trasporto; invece di aspettare che finiscano le risorse (e ritrovarsi senza di esse), ognuno dovrebbe provare a rinunciare a qualcosa che gli frutta benessere, come utilizzare l'auto personale anche per percorrere brevi distanze che potrebbero essere fatte a piedi o con i mezzi pubblici. In questo modo anche se le comodità fossero di meno, le risorse durerebbero più a lungo nel tempo e l'uomo non si troverebbe improvvisamente a non averne più. Questo, nel tempo, avrebbe dei benefici psicologici notevoli in quanto le persone gradualmente si dovrebbero adattare a stili di vita meno dipendenti dalla tecnologia, senza la paura di un brusco passaggio dall'eccessivo uso di questa alla privazione della stessa.
Più riusciremo a ridurre i consumi, e quindi l'utilizzo delle risorse del nostro pianeta, più le prossime generazioni, riusciranno a vivere secondo i criteri dello sviluppo sostenibile, ovvero lasciare a tutti la possibilità di soddisfare i propri bisogni evitando di compromettere la capacità di soddisfare quelli delle generazioni future.

Matteo Busti, ITE Pacinotti, Pisa

Capitalismo ed emergenza climatica


Domenica 1 marzo 2020.
Capitalismo ed emergenza climatica: un grande successo per il seminario organizzato da La Rossa a Lari, con ruolo centrale rivestito dall'analisi geografica.

Si è svolto oggi domenica 1 marzo, presso il teatro di Lari (Pisa) il seminario su Capitalismo ed emergenza climatica organizzato dall'associazione La Rossa. Molti i relatori di indubbio valore che si sono avvicendati affrontando tematiche sociali, economiche ed ambientali e portando molteplici letture e punti di vista.

Significativa la presenza di ben due geografi, il Prof. Salvo Torre, docente universitario di Catania che ha affrontato la questione del  "Conflitto tra il capitale e vivente" e il Prof. Andrea Vento, docente pisano che ha trattato nello specifico la tematica delle "migrazioni climatiche", con uno studio tutto nuovo, frutto di una ricerca accurata e aggiornatissima.
Segno evidente che la geografia si conferma, a dispetto del ruolo di Cenerentola al quale è stata relegata nell'ambito del sistema di formazione e di ricerca nazionale, disciplina privilegiata nel comprendere i complessi fenomeni del mondo contemporaneo globalizzato, partendo proprio dalle relazioni fra attività umane e ambiente.
A conferma della fondamentale, e al contempo sottostimata, funzione formativa della disciplina è risultato l'intervento del giovane Emiliano Barsotti, studente della 2 b afm dell'istituto Tecnico Economico "A. Pacinotti " di Pisa tramite il quale ha esposto a braccio, a dispetto dell'emozione che lo ha assalito nei minuti precedenti, con lucidità e proprietà espositiva sorprendenti per un 15enne, i contenuti di un suo elaborato scritto su La crisi del Pianeta che aveva realizzato durante un compito in classe, quindi senza potersi documentare, nell'ambito del programma di Geografia economica.
https://ilgigablog.blogspot.com/2020/01/articolo-sulla-crisi-del-pianeta.html 


Un seminario che ha riproposto sia la centralità analitica del metodo geografico sia le potenzialità della disciplina nel processo di formazione degli studenti interconnettendo saperi di diversa matrice agli appropriati strumenti di indagine.

Si ringraziano di cuore gli organizzatori e le numerose persone intervenute.


domenica 1 marzo 2020

Domenica 1 Marzo 2020. Capitalismo ed emergenza climatica: un grande successo per il seminario organizzato da La Rossa a Lari.

Si è svolto oggi domenica 1 marzo, presso il teatro di Lari (Pisa) il seminario su Capitalismo ed emergenza climatica organizzato dall'associazione La Rossa. Molti i relatori di indubbio valore che si sono avvicendati affrontando tematiche sociali, economiche ed ambientali e portando molteplici letture e punti di vista. 

Importante la presenza di ben due geografi, il Prof. Salvo Torre, docente universitario di Catania che ha parlato del "conflitto tra il capitale e vivente" e il Prof. Andrea Vento, docente pisano che ha trattato nello specifico la questione dei migranti climatici, con uno studio tutto nuovo, frutto di una ricerca accurata e aggiornatissima.
Segno evidente che la geografia ancor più si rivela sempre una disciplina privilegiata per comprendere i complessi fenomeni del mondo contemporaneo partendo dalle relazioni fra attività umane e l'ambiente.
Si ringraziano di cuore gli organizzatori e le numerose persone intervenute.