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sabato 3 dicembre 2016

Rapa Nui o Tikopia ? Ovvero: quale futuro per l'umanità ?

Ringraziamo Max Strata per questa interessante riflessione.

Rapa Nui o Tikopia ?
Ovvero: quale futuro per l'umanità ?

di Max Strata

Esitono due isole che rappresentano il futuro dell'umanità.
Una è Rapa Nui (meglio nota cone isola di Pasqua) e l'altra è Tikopia: entrambe collocate nell'oceano Pacifico, la prima al largo del Cile e la seconda nell'arcipelago delle Salomone al largo di Papua Nuova Guinea.
Perchè sono utili a comprendere che cosa ci aspetta ?
Perchè esemplificano chiaramente che cosa accade quando gli abitanti di un isola (noi tutti abitiamo un'isola nell'universo che si chiama pianeta Terra) decidono di comportarsi in modo distruttivo o in modo virtuoso.
Piuttosto nota, grazie anche a un film hollywodiano, è la storia di Rapa Nui e del suo tragico declino determinato dall'atteggiamento aggressivo dei suoi abitanti che causò la fine della società che vi si era sviluppata. L'ossessione per gli idoli e per il potere gerarchico dei clan fece precipitare l'isola in una crisi ecologica senza precedenti arrivando a renderla inospitale e quasi completamente disabitata.

Meno nota è la storia della comunità di Tikopia, che trovatasi ad affrontare una grave crisi determinata dall'aumento della popolazione e da una forte pressione sull'ambiente naturale si è salvata dalla rovina operando scelte collaborative e condivise come ad esempio integrare le coltivazioni nel sistema della foresta pluviale senza abbatterla, rinunciare all'allevamento dei maiali perchè troppo impattante, organizzare forme collettive di controllo delle nascite per evitare la sovrappopolazione.
I Tikopiani, grazie a questi saggi cambiamenti, dopo tremila anni vivono ancora oggi sulla loro isola agendo in modo armonico e sostenibile.
Fatto il paragone, viene facile capire che come specie umana stiamo seguendo il percorso che fu intrapreso su Rapa Nui: oggi i nostri idoli non sono grandi statue di pietra ma la fissazione per la crescita continua dell'economia (anche se fisicamente impossibile) e per l'accumulo di beni materiali che causano lo sfruttamento totale delle risorse naturali, drammattici impatti sugli ecosistemi e su un gran numero di specie viventi, persone comprese. Come avvenuto a Rapa Nui, ma su scala globale, i nostri moderni clan si reggono sul potere gerarchico e si dedicano all'uso della violenza e della guerra, per imporre la logica della sopraffazione e del profitto. Sappiamo che cosa è accaduto seguendo questa strada.
Ma sappiamo anche che c'è un'altra possibilità che ci indica come niente di definitivo è scritto e che possiamo uscire dal tunnel in cui ci siamo inprudentemente infilati.
Quanto è avvenuto a Tikopia non è utopia ma è la storia di una vicenda diversa e concretamente realizzabile. Quello che occorre è il sapersi fermare in tempo, non procedere oltre verso il precipizio. Cambiare per salvarsi e per salvare le nuove generazioni comporta rinunciare a questo modello fallimentare, significa avere la visione di un mondo possibile che è qua, a portata di mano, un mondo più sobrio e più semplice, più locale, più equo, in sintonia con i limiti imposti dalla necessaria conservazione degli ecosistemi e dalla rinnovabilità delle risorse naturali, fatto di relazioni autentiche e di scelte condivise, un mondo non gerarchico ma partecipato. Siamo al bivio, stà a noi scegliere: Rapa Nui o Tikopia ?